Il linguaggio maccheronico (o maccaronico)
«Gentile dott.Raso,
perché quando una persona parla male una lingua si dice che adopera un linguaggio maccaronico?
Grazie se avrò una risposta e molti complimenti per il suo istruttivo "servizio".
Costantino A.
Alghero»
Cortese amico, do la "parola" a 'Sapere.it':
«Non com. macaronico e maccaronico, agg. [f. -a; pl.m. -ci, f. -che] 1 si dice di un linguaggio burlesco costituito da parole del volgare o dialettali assoggettate alla morfologia e alla sintassi del latino; originatosi dalla poesia goliardica medievale, costituì un particolare strumento satirico-parodistico nella letteratura dei secc. XV e XVI, salendo a espressione d'arte con Teofilo Folengo (1491-1544): latino maccheronico; poesia maccheronica, in linguaggio maccheronico 2 ( estens.) si dice di una qualsiasi lingua storpiata da persona che la parla o scrive male: parla un inglese maccheronico - n.m. [pl. -ci] linguaggio maccheronico ? maccheronicamente avv.
- Deriv. di maccherone, in quanto piatto rustico in cui si mescolano vari ingredienti; latino maccheronico può essere l'equivalente di latino di cucina, espressione con cui in età umanistica si alludeva al latino parlato dai cuochi nei conventi».
Rimarcare alla francese
Un consiglio, che personalmente seguiamo e consigliamo agli amanti del bel parlare e del bello scrivere, del linguista Aldo Gabrielli circa l'uso corretto del verbo rimarcare.
«Rimarcare in italiano significa soltanto marcare di nuovo; ma da noi si usa più spesso, sguaiatamente, nel significato del francese remarquer, cioè nel significato di notare, osservare, rilevare, segnalare, considerare e simili: «Gli fece rimarcare l'errore»; «Debbo rimarcare un'eccessiva trascuratezza»; «Non rimarcai nulla di nuovo» e simili; si sostituisca il francesismo con uno dei verbi ora detti. Dicono, peggio ancora, rimarchevole e rimarcabile (francese: remarquable) invece di notevole, notabile, importante, ragguardevole, considerevole, appariscente, segnalato e simili. Infine si respinga anche rimarco (fraancese: remarque) e si dica osservazione, nota, avvertimento, critica, appunto, obiezione, censura, rimprovero, richiamo e simili (non rilievo)».
Il vocabolario Gabrielli in rete:
«rimarcare1 [ri-mar-cà-re] (rimàrco; si coniuga come marcàre)
v.tr.
Marcare di nuovo; rimarchiare
rimarcare2
[ri-mar-cà-re] (rimàrco; si coniuga come marcàre)
v.tr.
Notare, rilevare, segnalare: gli fecero r. il suo errore»
Piròscafo e motoscàfo
«Cortesissimo dr Raso,
eccomi ancora a importunarla. Vorrei sapere perché i sostantivi piroscafo e motoscafo, pur avendo la medesima terminazione (scafo) hanno una diversa accentazione: il primo sdrucciola, si pronuncia, cioè, con l'accento sulla prima "o"; il secondo, piana, con l'accento sulla "a".
Grazie, come sempre, della sua non comune disponibilità.
Corrado S.
Carbonia»
Gentile Corrado, do la parola a Aldo Gabrielli. L'illustre linguista sarà molto più chiaro e autorevole dell'estensore di queste modeste noterelle.
«(...) La risposta è abbastanza semplice. La parola piròscafo è di origine dòtta, nata nel linguaggio scientifico all'incirca due secoli fa, composta di un prefisso piro-, derivato dal greco pyr, pyrós, fuoco, e di skáphos, pur esso greco, che significa battello: dunque, 'battello che va col fuoco', cioè col vapore generato dal fuoco. Piròscafo ha perciò seguito l'accentazione sdrucciola comune a molti termini di una famiglia di parole composte col prefisso piro-, di formazione antica o anche recente, come piròfila (la pentola 'amica' del fuoco), piròmane (il maniaco del fuoco) e altri. Diversa è invece l'origine di motoscàfo, nome che risale al primo ventennio del Novecento, ed è tutto italiano, assolutamente privo di ascendenze classiche. Esso è infatti composto di un primo elemento moto-, abbreviazione di motore, e dell'italiano scafo nel significato generico di imbarcazione; cioè 'imbarcazione a motore'. Motoscafo fa quindi parte di un'altra famiglia numerosissima e sempre proliferante di parole, tutte costruite con questo prefisso moto-, e tutte con accentazione piana: motobarca, motonave, motocarro, motociclo, motopompa eccetera. Sul modello di motoscàfo si sono anzi create altre parole ugualmente piane: come batiscàfo, composto col prefisso greco bàthos, profondità, cioè 'scafo per esplorazioni profonde', e aliscàfo, cioè 'scafo con le ali'».

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