Il linguaggio maccheronico (o maccaronico)

«Gentile dott.Raso,
perché quando una persona parla male una lingua si dice che adopera un linguaggio maccaronico?
Grazie se avrò una risposta e molti complimenti per il suo istruttivo "servizio".
Costantino A.
Alghero
»

Cortese amico, do la "parola" a 'Sapere.it':

«Non com. macaronico e maccaronico, agg. [f. -a; pl.m. -ci, f. -che] 1 si dice di un linguaggio burlesco costituito da parole del volgare o dialettali assoggettate alla morfologia e alla sintassi del latino; originatosi dalla poesia goliardica medievale, costituì un particolare strumento satirico-parodistico nella letteratura dei secc. XV e XVI, salendo a espressione d'arte con Teofilo Folengo (1491-1544): latino maccheronico; poesia maccheronica, in linguaggio maccheronico 2 ( estens.) si dice di una qualsiasi lingua storpiata da persona che la parla o scrive male: parla un inglese maccheronico - n.m. [pl. -ci] linguaggio maccheronico ? maccheronicamente avv.
- Deriv. di maccherone, in quanto piatto rustico in cui si mescolano vari ingredienti; latino maccheronico può essere l'equivalente di latino di cucina, espressione con cui in età umanistica si alludeva al latino parlato dai cuochi nei conventi
».

04-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Rimarcare alla francese

Un consiglio, che personalmente seguiamo e consigliamo agli amanti del bel parlare e del bello scrivere, del linguista Aldo Gabrielli circa l'uso corretto del verbo rimarcare.

«Rimarcare in italiano significa soltanto marcare di nuovo; ma da noi si usa più spesso, sguaiatamente, nel significato del francese remarquer, cioè nel significato di notare, osservare, rilevare, segnalare, considerare e simili: «Gli fece rimarcare l'errore»; «Debbo rimarcare un'eccessiva trascuratezza»; «Non rimarcai nulla di nuovo» e simili; si sostituisca il francesismo con uno dei verbi ora detti. Dicono, peggio ancora, rimarchevole e rimarcabile (francese: remarquable) invece di notevole, notabile, importante, ragguardevole, considerevole, appariscente, segnalato e simili. Infine si respinga anche rimarco (fraancese: remarque) e si dica osservazione, nota, avvertimento, critica, appunto, obiezione, censura, rimprovero, richiamo e simili (non rilievo)».

Il vocabolario Gabrielli in rete:
«rimarcare1 [ri-mar-cà-re] (rimàrco; si coniuga come marcàre)
v.tr.
Marcare di nuovo; rimarchiare

rimarcare2
[ri-mar-cà-re] (rimàrco; si coniuga come marcàre)
v.tr.
Notare, rilevare, segnalare: gli fecero r. il suo errore
»

01-03-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink


Piròscafo e motoscàfo

«Cortesissimo dr Raso,
eccomi ancora a importunarla. Vorrei sapere perché i sostantivi piroscafo e motoscafo, pur avendo la medesima terminazione (scafo) hanno una diversa accentazione: il primo sdrucciola, si pronuncia, cioè, con l'accento sulla prima "o"; il secondo, piana, con l'accento sulla "a".
Grazie, come sempre, della sua non comune disponibilità.
Corrado S.
Carbonia
»

Gentile Corrado, do la parola a Aldo Gabrielli. L'illustre linguista sarà molto più chiaro e autorevole dell'estensore di queste modeste noterelle.

«(...) La risposta è abbastanza semplice. La parola piròscafo è di origine dòtta, nata nel linguaggio scientifico all'incirca due secoli fa, composta di un prefisso piro-, derivato dal greco pyr, pyrós, fuoco, e di skáphos, pur esso greco, che significa battello: dunque, 'battello che va col fuoco', cioè col vapore generato dal fuoco. Piròscafo ha perciò seguito l'accentazione sdrucciola comune a molti termini di una famiglia di parole composte col prefisso piro-, di formazione antica o anche recente, come piròfila (la pentola 'amica' del fuoco), piròmane (il maniaco del fuoco) e altri. Diversa è invece l'origine di motoscàfo, nome che risale al primo ventennio del Novecento, ed è tutto italiano, assolutamente privo di ascendenze classiche. Esso è infatti composto di un primo elemento moto-, abbreviazione di motore, e dell'italiano scafo nel significato generico di imbarcazione; cioè 'imbarcazione a motore'. Motoscafo fa quindi parte di un'altra famiglia numerosissima e sempre proliferante di parole, tutte costruite con questo prefisso moto-, e tutte con accentazione piana: motobarca, motonave, motocarro, motociclo, motopompa eccetera. Sul modello di motoscàfo si sono anzi create altre parole ugualmente piane: come batiscàfo, composto col prefisso greco bàthos, profondità, cioè 'scafo per esplorazioni profonde', e aliscàfo, cioè 'scafo con le ali'».

28-02-2019 — Autore: Fausto Raso — permalink