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Giuseppe Ferrari
(✶1811   †1876)


Carriera universitaria

Dal 1841 al 1876:

1841, autunno, Professore supplente di storia all'Università di Strasburgo.
1862, 9 febbraio, Professore onorario dell'Università di Napoli.
1862, 28 marzo, Professore di Filosofia della storia all'Accademia scientifico-letteraria di Milano
1864, Professore ordinario di Filosofia all'Università di Torino.
1865, 28 giugno, Professore ordinario di Filosofia della storia all'Istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento di Firenze.

Il socialismo di Ferrari

Come tutti i teorici socialisti italiani del primo Ottocento, Ferrari è fortemente influenzato dalle teorie francesi, e in particolare dall'Illuminismo e da Proudhon. Il suo socialismo si costituisce come una radicalizzazione del principio di uguaglianza affermato dalla rivoluzione francese.

Ferrari riconosce come unico fondamento della proprietà il lavoro: propone quindi un socialismo che, non strettamente in opposizione al liberalismo, fosse fondato sul merito individuale e sul diritto di godere dei frutti del proprio lavoro. Più che con la nascente borghesia, Ferrari si pone dunque in contrasto con i residui feudali ancora presenti in Italia, e auspica uno sviluppo industriale e una rivoluzione borghese.

Partecipa anche attivamente al dibattito risorgimentale: contrario all'unificazione della penisola, propone come obiettivo la formazione di una federazione di repubbliche, in modo da tutelare le particolarità e l'unicità delle singole regioni. Questo progetto doveva essere attuato attraverso un'insurrezione armata, aiutata dall'intervento francese. Al contrario della maggioranza dei teorici risorgimentali (in particolare Giuseppe Mazzini), i quali credevano che l'Italia avesse una missione storica, egli credeva - abbastanza pragmaticamente - che fosse necessario l'intervento di uno stato estero per sconfiggere gli eserciti organizzati dei diversi stati italiani.

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L'opinione pubblica doveva essere preparata alla rivoluzione (che doveva avvenire spontaneamente e non guidata da un gruppo di cospiratori) da un partito di stampo democratico, repubblicano, federalista e socialista (la questione sociale era infatti inscindibile da quella istituzionale). Il futuro stato federale sarebbe stato gestito da un'assemblea nazionale e da tante assemblee regionali.

Insieme a Guglielmo Pepe elaborò il termine neoguelfismo, per sottolineare il carattere reazionario di restaurare la presenza attiva della Chiesa nella vita politica dello Stato; Ferrari era critico verso la formula liberale Libera Chiesa in libero Stato, e affermava la necessità di una superiorità dello Stato rispetto alla Chiesa, corrispondente alla superiorità della ragione rispetto alla credenza religiosa, un rapporto Stato-Chiesa che si riallaccia al giurisdizionalismo della politica ecclesiastica di Giuseppe II in Lombardia e a quella di Leopoldo I di Toscana e che precorre la separazione tra Stato e Chiesa.

Opere

La mente di G. D. Romagnosi, 1835 (ried. 1913, 1924)
La mente di Vico, 1837
(FR) Vico et l'Italie, 1839
(FR) De l'Erreur, 1840
(FR) Idées sur la politique de Platon et d'Aristote, 1842
(FR) Essai sur le principe et les limites de la philosophie de l'histoire, 1843
(FR) La philosophie catholique en Italie, 1844
(FR) La révolution et les révolutionnaires en Italie, 1844-1845
(FR) Des idées et de l'école de Fourier depuis 1830, 1845
(FR) La révolution et les réformes en Italie, 1848
(FR) Machiavel juge des révolutions de notre temps, 1849 (trad. it 1921)
(FR) Les philosophes salariés, 1849 (ried. 1980)
La Federazione repubblicana, 1851
Filosofia della rivoluzione (vol. 1), 1851 (ried. 1873, 1922, 1928, 1942)
Filosofia della rivoluzione (vol. 2), 1851
L'Italia dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851, 1852
Opuscoli politici e letterari ora per la prima volta tradotti, 1852
La mente di Giambattista Vico, 1854
(FR) Histoire des révolutions d'Italie, ou, Guelfes et Gibelins, 1856-1858 (ried. 2012)
(FR) Histoire de la raison d'Etat, 1860 (ried. 2011)
(FR) L'annexion des deux Siciles, 1860
Corso sugli scrittori politici italiani, 1862 (ried. 1929 con pref. di Adriano Olivetti)
Corso sugli scrittori politici italiani e stranieri, 1863
Il governo a Firenze, 1865
(FR) La Chine et l'Europe, 1867
La mente di Pietro Giannone, 1868
Lettere chinesi sull'Italia, 1869
Storia delle Rivoluzioni d'Italia, 1872 (ried. 1921)
Teoria dei periodi politici, 1874
L'aritmetica nella storia, 1875
Proudhon, 1875, (ried. a cura di Andrea Girardi, Napoli, Edizioni Immanenza, 2015 ISBN 9788898926541)
La Rivoluzione e i rivoluzionari in Italia (dal 1796 al 1844), 1900 (ried. 1952)
Il genio di Vico, 1916 (ried. 1928)
I partiti politici italiani (dal 1789 al 1848), 1921
Le più belle pagine di Giuseppe Ferrari, 1927 (ried. 1941)
Opere di Giandomenico Romagnosi, Carlo Cattaneo e Giuseppe Ferrari, a cura di Ernesto Sestan, 1957
Scritti politici, a cura di Silvia Rota Ghibaudi, 1973
I filosofi salariati, a cura di L. La Puma, 1988 (trad. dal francese)
Scritti di filosofia e di politica, a cura di M. Martirano, 2006
Il genio di Vico, 2009
Sulle opinioni religiose di Campanella, 2009

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Epistolario

Franco Della Peruta, "Contributo all'epistolario di Giuseppe Ferrari", in: Franco Della Peruta, I democratici e la rivoluzione italiana, Milano, 1958.
Franco Della Peruta (ed.),"Contributo all'epistolario di Giuseppe Ferrari", Rivista storica del socialismo, 1960, 3, p.181-211.
Franco Della Peruta (ed.),"Lettere di Giuseppe Ferrari a Pierre-Joseph Proudhon (1854-1861)", Annali dell'Istituto Giangiacomo Feltrinelli, 1961, 4, p.260-290.
Clara M. Lovett (ed.),"Giuseppe Ferrari e la Questione Meridionale - con lettere inedite", Rassegna storica del Risorgimento, 1974, 61, p.74-88.
Clara M. Lovett (ed.), "Milano e la Convenzione di Settembre - dalla corrispondenza inedita di Giuseppe Ferrari", Nuova rivista storica, 1975, 59, p.186-190.
Clara M. Lovett (ed.), "Il 1848 in Lombardia dalla corrispondenza inedita di Giuseppe Ferrari", Nuova rivista storica, 1975, 59, p.470-480.
Clara M. Lovett (ed.),"Il Secondo Impero, il Papato e la Questione Romana. Lettere inedite di Jean Gustave Wallon a Giuseppe Ferrari", Rassegna storica del Risorgimento, 1976, 63, p.441-448.
Antonio Monti, Giuseppe Ferrari e la politica interna della Destra. Con un carteggio inedito, Milano, 1925.

Fonte: Wikipedia, l'enciclopedia libera

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