21. Si pospone l'aggettivo:
quando significa una proprietà sensibile di forma, colore, ornamento ecc., che serve a distinguere diverse specie d'un medesimo genere; p. es. vino nero, vino bianco, tavolino quadrato, acqua dolce, acqua salsa, abito scuro ecc. Ponendo lacciuoli all'oche salvatiche. Caro. - La costa sale con un pendio lento e continuo. Manzoni. - Portava .... due calze vermiglie. Manzoni. - Si anteporrebbe per altro anche qui l'aggettivo, se fosse già noto, o supponibile nel sostantivo. (Vedi qui sopra neri sopraccigli);

22. e specialmente quando deriva da nomi proprii di terre, città, persone ecc.; p. es. lingua italiana, nazione francese, accademia fiorentina, opera romana ecc.;

23. quando sia notabilmente più lungo del sostantivo (eccettuati però i superlativi in issimo) o, in generale, quando il premetterlo farebbe cattivo suono; p. es. vino eccellente, cibo prelibato, donna amabile, anima candida (candida anima sonerebbe aspro). Larve seguite e culte con ardore inestimabile. Leopardi;

24. quando è accompagnato da avverbii, specialmente se di qualche lunghezza (salvo che non òstino le ragioni precedenti): molto più, se fosse determinato da complementi con preposizioni. Montagnuole piene di fiere. Caro. - Uomo d'aspetto maestoso, ma insieme amabile a maraviglia. Bartoli. - Saltar su un bel fanciullo tutto lascivo. Firenzuola. - Morì una figliuola oltre modo avvenente. Bartoli.

25. Per lo più anche quando l'aggettivo sia in forma alterata; p. es. le membra tenerelle, la voce deboletta, un fanciullo piccoletto. L'altro era un fanciul piccolino. Boccaccio.

26. Quanto all'aggettivo in senso predicativo, vedi più oltre § 6, nota.

27. Se gli aggettivi che accompagnano il sostantivo sono più d'uno, si seguono pure le regole date sopra, anteponendo quello che anche solo dovrebbe anteporsi, e posponendo l'altro o gli altri; p. es. Con un gran ramo d'albero rimondo. Ariosto. -

28. Altrimenti, si prepongono o pospongono tutti, come suggerisce il senso e l'orecchio, costruendo l'ultimo colla cong. e (nè). La fama durevole e universale delle scritture .... moltiplica .... il loro pregio. Leopardi. - La villa d'un ricchissimo gentiluomo, bellissima e grandissima possessione. Caro. - Principiò come una grandine di goccioloni radi e impetuosi. Manzoni.