787. Inchinando l'uno all'altro, presero commiato. Ser Giovanni Fiorentino. - Or muovi, non smarrir l'altre compagne. Petrarca. - Di dove muove un soffio d'aura gelata. Magalotti. - Non sbigottir, ch'io vincerò la prova. Dante. - Un topo .... trasse all'odore. Novellino. - Temendo e vergognando. Boccaccio. - Leva su, vinci l'ambascia. Dante. - Ond'io meravigliando dissi: or come Conosci me? Petrarca. - Come degnasti d'accedere al monte? Dante. - I Fiorentini sdegnarono molto. G. Villani.
Verbi di doppia forma ecc.
788. Alcuni verbi hanno doppia forma e doppia costruzione; l'una attiva, l'altra intransitiva e riflessiva; come ricordare, scordare, rammentare, lamentare una cosa; e ricordarsi, scordarsi, lamentarsi ecc. di una cosa. Altri hanno una forma riflessiva, ed una impersonale: dolersi di una cosa, dolere di una cosa ad alcuno; sovvenirsi d'una cosa, sovvenire ad alcuno di una cosa. Vedansi i Vocabolarii.789. Altri verbi intransitivi prendono talora forma riflessiva, come abusare. Alcuni si abusano di questo detto di Cristo. Segneri. - È nell'uso anche sbagliarsi accanto a sbagliare. P. es. Potrei sbagliarmi, ma credo che sia così. (Vedi Fanfani, e Arlia. Lessico della corrotta italianità).
790. Alcuni verbi riflessivi assoluti lasciano talvolta la particella pronominale per prendere senso, come dicono, fattitivo, significando il mettere altri in quello stato che il verbo accenna; p. es. Troverà a sdegnar gli altri altro consiglio, A sdegnar questi due, questo è perfetto (cioè fare sdegnare). Ariosto. - Gastigare l'adirato e crucciarsi contro di lui, non è altro che adirarlo più (farlo adirare). S. Concordio. - Parlando usiamo talvolta in questo senso il verbo mararvigliare, p. es. questa notizia mi maraviglia assai.
Infiniti riflessivi senza la particella
791. Perdono altresì la particella pronominale i verbi riflessivi, quando, usati nel modo infinito e avendo per soggetto un nome od un pronome, dipendono dai verbi fare e lasciare o da verbi di percezione (vedere, udire, sentire): allora per regola il nome o pronome deve posporsi all'infinito, ma se il pronome fosse di forma congiuntiva (lo, la, li, le), viene attratto dal verbo reggente.792. P. es. faccio adirare gli amici, faccio vergognare i cattivi, faccio pentire qualcuno, non lo lascio muover di qui, non lo lascerò accorgere di questa cosa, fece levare i figliuoli ecc. Il non poterla fare accorgere, non che pietosa, del mio amore ecc. Boccaccio. - Veggo rinnovellar l'aceto e il fele (rinnovellarsi). Dante. - Allor vid'io meravigliar Virgilio (meravigliarsi ecc.) Dante. - (Cfr. addietro cap. XX, § 19).
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