409. Per esprimere disparità di grado si usano gli avverbi e lo congiunzioni più .... che, meno .... che, meglio .... che, peggio .... che; maggiore, minore, migliore, peggiore .... che ecc.

410. Il verbo della proposizione comparativa subordinata suole essere accompagnato da che non o di quello che. Fu di grado maggior che tu non credi. Dante. – Il ribaldo tornò più presto che il suo padrone non se l’aspettasse. Manzoni. - L’aria divenne più serena che prima non era. G. Gozzi. – Io l’ho fatto già per l’addietro più che non pensi. Leopardi. – Conservano l’ira in cuore più lungo tempo di quel che comporta il dovere. Segneri.

411. Con ellissi del verbo, quando sarebbe uguale a quello della prop. principale. Il modesto è più sicuro di sè che non l’orgoglioso. Tommaseo. – Colla sostituzione del verbo fare. Gli uomini temono le fiere salvatiche e di alcuni piccoli animali niuno timore hanno, e nondimeno .... più spesso si rammaricano di questi, che di quelle non fanno. Casa. (V. loc. cit.).

412. Si omette la non, quando la proposizione che tien luogo di principale sia in forma negativa, o quando la subordinata contenga già qualche voce di senso negativo, come mai, alcuno ecc. Nè fu nel morire meno animoso che nell’operare si fosse stato. Machiavelli. – Non le dar più dolor che la si abbia. Cecchi. – Non era (la casetta) più lontana dalle mura della Mirandola, che tiri in due volte una balestra comune. Guicciardini. – Volendo fare nè più nè meno che s’avesse vedute fare al maestro ecc. Firenzuola. – Fe’ serena intorno L’aria e tranquillo il mar più che mai fosse. Ariosto.

413. Intorno all’uso dei pronomi negativi nelle subordinate comparative, vedi P. I, cap. X, § 30.

414. Non si confondano le proposizioni comparative con quelle che seguono ad un superlativo relativo (il più, la più, i più ecc.), le quali si riducono a proposizioni attributive (Vedi cap. preced.) Con le più belle mani che ella avesse visto giammai nè ad uomo nè a donna. Giambullari.

Proposizioni consecutive
415. Le proposizioni consecutive, così dette perchè esprimono la conseguenza del fatto contenuto nella principale, si uniscono ad essa mediante le congiunzioni sì .... che o sicché, di maniera o di modo che, in guisa che, talmente che o talchè, tanto che, a segno che ecc. le quali differiscono tra loro per la maggiore o minor forza, piuttostochè pel significato sostanziale.



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