464. per raccogliere la forza dell’affermazione o della negazione in una parte della proposizione; nel qual caso l’avverbio si pospone alla parola da mettersi in maggior luce, e vi si appicca il resto della propos, mediante la cong. che. Or sì che mi pare che tu favelli fuor di proposito. Firenzuola. – Questa sì che è nuova. Manzoni. Talora anche con no: questo no che noi voglio, lui no che non l’amo;

465. invece di ripetere in senso negativo una proposizione detta in senso affermativo. Spiò se potesse portare le ingiurie e trovando che no, disse ecc. Cavalca. – Io vi dirò quello ch’io avrò fatto e quel che no. Boccaccio;

466. nelle alternative. O sì o no che Carlo gli credesse Non so. Berni. – Or sì or no s’intendon le parole. Dante. – Questo sollievo fu dato Un giorno sì, un giorno no. Pellico. Così diciamo sempre una porta sì, una no; un anno sì, un anno no. No usasi spesso anche in una prop. affermativa espressa; p. es. Volesse egli o no, gli toccò di farlo. – Potrai vedere se gli occhi miei si saranno turbati o no. Boccaccio. – Se io sia stato sin ora gastigato a bastanza o no, il rimetto alla pietosa considerazione di que’ principi. Tasso;

467. nelle prop. condizionali se sì, se no. Se ella sarà in Roma, potrà averne in buon dato: se no, ne invierò costà un esemplare. Menzini;

468. nelle proposizioni interrogative dopo come, perchè ecc. (Vedi questo cap. più oltre). Perchè sì? come si ? percè no? come no? Onde le frasi di scommessa che sì? che no? – Che si ch’io troverò modo che coteste lagrime ti gioveranno poco? Firenzuola. – E che no, che non mi saprete rispondere? Goldoni;

469. nelle frasi avverbiali anzi che no, piuttosto che no, piuttosto sì che no. Mi pare anzi che no, che voi ci stiate a pigione. Boccaccio. – (È) piuttosto collerico che no. G. Gozzi.

Forma interrogativa
470. La forma interrogativa può essere di due maniere; diretta e indiretta. È diretta nelle prop. principali. Che fai? che pensi? che pur dietro guardi? Petrarca. È indiretta nelle prop. subordinate. La piegarono a dire chi ella fosse e che quivi facesse. Boccaccio. – D. Abbondio non sapeva più in che mondo si fosse. Manzoni.

Interrogazione diretta
471. Servono all’interrogazione diretta i pronomi e gli avverbii relativi (vedi P. I, cap. XII, § 6, 10, 16, 21) quale, quanto, che, chi, come, quando, dove, e le congiunz, a che, perchè ecc. e le frasi per qual cagione, per qual motivo ecc. ecc.; p. es. qual vuoi? quanto ne desideri? chi è? ecc. come dici? perchè ti fermi? ecc. ecc.



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