632. Eccone un esempio. Si veggono gli altri animali comunemente seri e gravi; e molti di loro anche pajono malinconici: rade volte fanno segni di gioja, e questi piccoli e brevi; nella più parte de’ loro godimenti e diletti non fanno festa, nè significazione alcuna di allegrezza; delle campagne verdi, delle vedute aperte e leggiadre .... se anco sono dilettati, non ne sogliono dare indizio dì fuori. Leopardi. Qui vediamo tutte le proposizioni avere per unico soggetto gli altri animali: nè vi era alcun bisogno di cambiarlo, per dare il primato a gioja, a diletti, campagne od altre idee accessorie.
633. Non è vera mutazione di soggetto, quando la proposizione che sarebbe principale, si subordina ad un’altra indicanto semplicemente un’opinione o un’affermazione d’altro soggetto. P. es. Sono gli uccelli naturalmente le più liete creature del mondo. Non dico ciò in quanto, se tu li vedi e li odi, sempre ti rallegrano; ma intendo di essi medesimi in se, volendo dire che sentono giocondità e letizia più che alcun altro animale. Leopardi. Qui seguitano gli uccelli a far da soggetto, quantunque grammaticalmente ne prenda per un momento il posto lo scrittore.
634. Neppure c’è vera disparità di soggetto, quando, accanto ad una proposizione personale si pone una locuzione impersonale riferita al medesimo soggetto. A Longino parve il tempo comodo a poter diventare mediante Rosmunda .... re de’ Longobardi .... e conferì con lei questo suo disegno. Machiavelli. – Vitellio era sordo a’ forti consigli. Scoppiavagli il cuore (cioè gli rincresceva forte) di avere a lasciare ecc. Davanzati.
635. Nel secondo caso, cioè che il subietto debba cambiare, bisogna ricordarsi che il coordinamento vuol esser da pari a pari, ossia fra proposizioni di lor natura indipendenti; che dunque tra i varii soggetti in corrispondenza o in contrasto (vedi qui sopra, § 4) sia e si mostri presso a poco la stessa importanza reciproca, evitando che un’idea posta come affatto secondaria e accessoria, si metta di contro ad un’altra, con cui naturalmente non ha relazione diretta. In un popolo corrotto i giovani sono oziosi, i vecchi lascivi, e ogni sesso e ogni età è piena di brutti costumi. Al che (ed a ciò) le leggi buone, per esser dalle usanze guaste, non rimediano. Machiavelli.
636. Qui tutti i soggetti stanno naturalmente ed evidentemente in relazione fra loro, e il pensiero passa spontaneo dagli uni agli altri: Vi sarebbe stato difetto a dire: In un popolo ecc. i giovani ecc. i vecchi ecc. e i brutti costumi signoreggiano ogni età ecc. Nè le usanze guaste possono essere corrette da buone leggi; poichè i costumi romperebbero la serie de’ tre primi soggetti uniti per conformità; e le usanze non avrebbero quella forza di opposizione, che qui hanno soltanto le leggi.
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