Numerali e sostantivi
37. I numerali, cardinali o ordinali che siano, precedono regolarmente il loro sostantivo, solo o accompagnato da aggettivi; p. es. dieci uomini, il sesto giorno, la prima volta ecc., dieci grandi mensole, venti carte geografiche.38. Si pospongono per altro ordinariamente:
quando servono a distinguere le varie parti d'una serie; p. es. libro terzo, tomo secondo, capitolo quarto ecc. Carlo quinto, Arrigo settimo ecc. o quando il numero voglia porsi in maggior rilievo; p. es. net termine di giorni sei: mi contò scudi trentaquattro, lire dieci, soldi cinque. - Lucca, rifiutata dai Fiorentini, fu da messer Gherardo Spinoli per fiorini trentamila comperata. Machiavelli. - Il dì sesto d'aprile in l'ora (nell'ora) prima. Petrarca;
39. quando il numero cardinale determina il nome giorno o dì: il dì otto di marzo, il giorno cinque; o il nome numero, il numero sei, il numero trenta.
40. In verso dicesi anche il sesto Carlo, il nome Alfonso e sim. - Notisi che i numeri uno o finiti in uno, quando precedono il sostantivo, si accordano con esso in genere, ma ne cangiano il numero di plurale in singolare; p. es. lire ventuno, e centuna lira: cent'un colpo di cannone. Ciò però non si pratica quando al numerale precede l'articolo determin.; p. es. le ventuno lire; i centun colpi ecc.
41. Si pospongono sempre i numeri cardinali ai pronomi personali puri: voi tre, noi due, loro quattro ecc.
42. Accozzandosi insieme numeri cardinali e ordinali, questi regolarmente precedono quelli. P. es. i primi cinque canti di Dante, meglio che i cinque primi canti; eccetto il caso che il numero ordinale fosse preso in senso traslato; p. es. i tre primi poeti della nostra lingua (cioè i tre più grandi). - Ciò specialmente, quando il numero cardinale significa un periodo di tempo noto e comune; p. es. i primi quindici giorni d'aprile, i secondi otto giorni di maggio e sim.
Pronomi
43. Circa i pronomi, quando sono usati come aggettivi, valgono le regole seguenti.44. I possessivi possono stare, per regola generale, avanti o dopo il sostantivo, secondo che il senso o l'orecchio amano meglio; p. es. il mio amico, l'amico mio (L'amico mio e non della ventura. Dante). - Saluti cordialmente in mio nome il sig. Bonomo. Redi. - Quando ottenga questa grazia per opera sua. Caro. -
I nostri siti
- Dizionario italiano
- Grammatica italiana
- Verbi Italiani
- Dizionario latino
- Dizionario greco antico
- Dizionario francese
- Dizionario inglese
- Dizionario tedesco
- Dizionario spagnolo
- Dizionario greco moderno
- Dizionario piemontese
En français
In english
In Deutsch
En español
Em portugues
По русски
Στα ελληνικά
Ën piemontèis
Le nostre applicazioni mobili
Android