DIZIONARIO ITALIANO OLIVETTI - Grammatica italiana

397. Cogli aggettivi e sostantivi che fanno uffizio di predicato (vedi Preliminari, § 3). La compagnia de' buoni suol essere principio di male. Cerca la compagnia de' buoni, chè se tu sarai loro compagno nella conversazione, tu diventerai compagno nella virtù. S. Concordio. - I Goti ripresero animo e crearono loro re Ildovaldo. Machiavelli. - Costituisco Parmeno mio siniscalco. Boccaccio.

398. Se però il predicato avesse un senso particolare e determinato, o se consistendo in un aggettivo dovesse sostantivarsi, allora ci vorrebbero gli articoli. Vedi la Parte II. Non si usa bene col predicato l'articolo partitivo del, dei: quindi, invece di dire questo è del pane, essi sono de' furfanti o de' crudeli, si dovrà dire questo è pane, essi sono furfanti, essi sono uomini crudeli (nel caso che l'aggettivo crudeli volesse sostantivarsi).

Con l'apposizione

399. Coi sostantivi apposti, quando cioè dichiarano e determinano in generale il sostantivo precedente. Riconobbero Arione sonatore di cetra. Adriani il giovane. - I ragazzi s'erano messi con gran festa intorno ad Agnese, loro amica vecchia. Manzoni. - La porta era chiusa, segno che il padrone stava desinando. Manzoni.

400. Vi si prepongono però gli articoli, quando si accenni a qualche cosa di determinato e individuale.

401. Qualora l'apposizione preceda al sostantivo, cui si riferisce, vuol sempre l'articolo. È una fortuna per me il poter fare un piacere ai nostri buoni amici, i padri cappuccini, cioè: ai padri cappuccini, nostri buoni amici. Manzoni.

Nei complementi di qualità, modo ecc.

402. Si omette pure l'articolo, quando i sostantivi preceduti da qualche preposizione servono di complemento o specificazione ad un altro sostantivo o ad un aggettivo, indicandone le proprietà, le qualità, la materia, o quel tutto, di cui fanno parte;

403. p. es. l'uomo di giudizio, una nave a vela, la terra da mattoni, il serpente a sonaglio, un colpo da maestro, il molino da grano, la tazza di argento, un bicchier d'acqua, un uomo degno di lode, ricco di possessioni; molte delle quali frasi si possono risolvere con un solo aggettivo, p. es. uomo giudizioso, lodevole ecc. ecc. (vedi nella P. II i capitoli, dove si tratta dei complementi):

404. o quando servono di complemento a un verbo, formando con esso tutta una frase, così preceduti da preposizione, come a maniera di oggetto; p. es. avere a grado, dare a guadagno, porre ad effetto, salire a cavallo, uscir di mente o di senno, alzarsi da letto, mettere in canzone ecc. -

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