Predicare bene e razzolare male

Siamo stati accusati, da un lettore di questo portale, di appartenere a quella categoria di persone che — come recita il modo di dire — predicano bene e razzolano male. Il nostro mal razzolamento è consistito — secondo il lettore — nell'aver disatteso alcune norme grammaticali. Il lettore non specifica, però, quando, dove e come.
Questo rimprovero ci dà lo spunto, comunque, per trattare dell'origine della locuzione che — come tutti sappiamo — si dice di colui che vorrebbe moralizzare l'umanità facendo ottimi proclami con i quali, però, non accorda le proprie azioni.
Questo modo di dire non è altro che la metafora di un notissimo proverbio: Fare come il gallo che canta bene e razzola male. La piú in gamba razzolatrice del pollaio è, infatti, la gallina che cerca nella terra sassolini e quanto altro può essere utile per costruire il guscio delle uova; mentre il gallo, l'ugola d'oro del cortile, razzola molto di rado e molto... male.
Sarà utile ricordare, forse, che la metafora, in linguistica, è una figura retorica che consiste nell'attribuire a un termine un significato simbolico, diverso dall'accezione propria. Il verbo razzolare, vale a dire raspare il terreno, ci
ha richiamato alla mente un'altra locuzione (che forse sarebbe stata piú propriamente adatta a noi, interpretando le intenzioni del lettore che ci ha contestato): Fare come padre Zappata, che predicava bene e razzolava male. Si dice di
persona virtuosa solo a parole, perché nei fatti dà esempi tutt'altro che... lodevoli.

13-07-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Molto maggiore? Sì, molto maggiore

È giunto il momento di sfatare una regola — inculcataci ai tempi della scuola — secondo la quale non è corretto adoperare molto davanti ai comparativi maggiore, migliore, minore e simili. È una regola del tutto arbitraria e, quindi, da non seguire.

Molto davanti ai comparativi assume valore avverbiale con il significato di grandemente, in grande misura. Si può benissimo dire, per esempio, il tuo libro è molto migliore del mio, vale a dire è in grande misura meglio del mio.

Una prova del nove? Si può dire quel libro è molto più grande? Sì. Più grande non è un comparativo che equivale a maggiore?

Si attendono smentite

10-07-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink


Plaudo al o plaudo il?

«I partiti plaudono il finanziamento. Il commissario è l'ultima spiaggia», così titolava un quotidiano a distribuzione gratuita. Allora? si chiederà qualcuno. L'allora sta in un errore.

Il verbo plaudire (o plaudere) è intransitivo e si costruisce con la preposizione a. Il titolo, quindi, avrebbe dovuto recitare: «... plaudono al finanziamento».

Diciamo subito, a scanso di equivoci, che qualche vocabolario attesta il verbo in oggetto come transitivo e intransitivo, ma la quasi totalità degli incunaboli che abbiamo consultato sono perentori: intransitivo.

09-07-2020 — Autore: Fausto Raso — permalink