Tenere il sacco
Il modo di dire che avete appena letto ha perso il significato originario che valeva aiutare chi ruba per acquisire — sempre in senso figurato — quello di essere complice di qualcosa di poco pulito e in quest'accezione si adopera anche l'espressione tenere mano.
Ma vediamo l'origine della locuzione primitiva secondo le solite note linguistiche al "Malmantile racquistato":
«Tenere il sacco; tenere di mano, aiutare qualcuno a commettere un delitto, abbiamo un proverbio che dice: tanto ne va a chi ruba, tanto a chi tiene il sacco e viene da quei ladri che s'accordano a rubare le biade, quando sono esposte sull'aia; poiché per far presto, uno di loro tiene il sacco, e l'altro ve le pone dentro».
Restare e rimanere
Restare e rimanere — a voler essere pignoli i due verbi non si possono adoperare indifferentemente.
Il primo indica per poco tempo, con l'accezione di avanzare: mi restano pochi spiccioli; il secondo, invece, indica per un tempo più lungo, con l'accezione primaria di dimorare: rimanemmo a casa tutto il giorno.
Alzarsi (o svegliarsi) con la cuffia di traverso
Il significato di quest'espressione di tradizione prettamente popolare — forse poco conosciuta — ci sembra chiarissimo. Si dice delle persone che, il mattino, alzandosi di pessimo umore sono intrattabili, irritabili.
L'immagine si rifà al tempo in cui si era soliti dormire con la cuffia in testa. Chi se la faceva andare di traverso a causa del sonno agitato perché pieno di incubi si alzava di cattivo umore per la pessima nottata trascorsa.
La locuzione si riferisce anche alle persone che — nella mattinata — incorrono in una serie di contrattempi: lasciami stare, questa mattina non ho sentito la sveglia, l'automobile non si è messa in moto e ho perso l'autobus! Si adopera anche nella variante svegliarsi con la cuffia storta.
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