Dal Campidoglio alla rupe Tarpea
Il modo di dire che avete appena letto è affine all'altro — indubbiamente più conosciuto — dalle stelle alle stalle il cui significato è intuitivo: dalla gloria alla rovina.
L'espressione si riferisce a una persona che, dopo aver goduto del massimo successo e dei massimi onori, cade in disgrazia.
Nel Campidoglio — come si sa — venivano invitati i condottieri vittoriosi per ricevere gli onori e, in tempi un po' meno remoti dell'antica Roma, vi venivano incoronati con l'alloro i poeti. Salire sul colle capitolino era, insomma, il massimo dell'onore che si potesse ricevere.
Dalla rupe Tarpea che scendeva a picco dal Campidoglio venivano gettati, invece — sempre nell'antica Roma — i figli gracili o indesiderati e i traditori.
Con il trascorrere del tempo, e in senso figurato, la locuzione ha acquisito il significato su detto.
Esodiario
La parola che proponiamo oggi (non attestata nei vocabolari dell'uso) è: esodiario.
Aggettivo sostantivato: attore che alla fine del dramma recita (recitava) qualcosa di divertente per... sdrammatizzare.
Per l'origine si clicchi qui.
«Venderono»? Perfetto
«Cortese dott. Raso,
la seguo sempre perché da lei apprendo molte cose. Le scrivo per un chiarimento di carattere grammaticale. La docente di lettere ha dato un'insufficienza a un componimento di mia figlia (III media) perché aveva scritto che alcuni miei parenti venderono la casa senza interpellare la mia famiglia. L'insegnante sostiene che venderono non esiste, la sola forma corretta è vendettero. È proprio così?
Venderono è voce errata? Se, invece, si può adoperare tranquillamente — come mi sembra — quali argomentazioni posso portare a sostegno della mia tesi per convincere l'insegnante di avere sbagliato? Grazie infinite e complimenti per il suo lodevole impegno.
Raimondo B.
Sesto Fiorentino»
Gentile amico, quando mi arrivano lettere del suo tenore cado in depressione perché testimoniano la decadenza docenziale della scuola italiana. Consigli all'insegnante della sua figliola di ripassare (ammesso che l'abbia studiata) la grammatica italiana, nella fattispecie le coniugazioni dei verbi.
Dica a questa luminare della lingua che la terza persona plurale del passato remoto dei verbi appartenenti alla II coniugazione dispone di due desinenze: -ettero e -erono. Si può dire, per esempio, tanto credettero quanto crederono; temerono quanto temettero.
Venderono, quindi, non fa a pugni con la grammatica italiana anche se per la professora (sic!) può essere un pugno inferto al suo stomaco linguistico.
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