Colazionare
«Gentilissimo dr Raso,
il quesito che le pongo le sembrerà sciocco... ma confido nella sua non comune disponibilità. Esiste un verbo per indicare "far colazione"? Si dice "pranzare", "cenare", "merendare" (addirittura!). Possibile che non ci sia un verbo che faccia alla bisogna? Grato se avrò una cortese risposta.
Con i migliori ossequi.
Giovanni T.
Brescia»
Cortese amico, il verbo c'è, anzi c'era perché è stato "snobbato" dai vocabolaristi o lessicografi, che dir si voglia: colazionare.
Nessun vocabolario dell'uso, infatti, se non cado in errore, lo registra. Lo troviamo, però, nel Tommaseo-Bellini.
Un bel ceffautto
La parola proposta da questo portale: ceffautte (o ceffautto).
Leggiamo dal Tommaseo:
CEFFAUTTE CEFFAUTTO. S. m. Da CEFFO. Faccia deforme: e si dice di quelle che si sogliono dipingere, o scolpire ne' vasi, o altre cose. Malm. 4. 10. (M.)
Un nom ch'al mondo s'acquista gran fama Nel far de' ceffautti pe' boccali.
Ancora sul sennonché
«Gentilissimo dott. Raso,
a proposito della corretta grafia di sennonché ho letto in un libro di Cesare Marchi la predetta congiunzione scritta con una sola n. L'autore ha clamorosamente commesso un errore ortografico?
Grato se mi illuminerà in merito.
Con viva cordialità
Stefano P.
Olbia»
Cortese Stefano, no, non ha commesso alcun errore, anche se oggi tutti i sacri testi grammaticali sono concordi nel consigliare la grafia univerbata sennonché (con due n) per rispettare la legge del rafforzamento sintattico. In proposito c'è da dire, però, per quanto attiene alla grafia con una o due n, che prima si usava distinguere le funzioni del sennonché.
Se la congiunzione aveva il significato di fuorché, tranne che e introduceva, quindi, una proposizione eccettuativa si scriveva con una sola n: non dico altro senonché occorre fare ogni sforzo per aiutarlo; se, invece, aveva il significato di ma e introduceva una proposizione coordinata si scriveva con due n: sarei dovuto partire ieri, sennonché un impegno me lo ha impedito.
Oggi questa distinzione non si fa più e si privilegia la scrizione con due n, perché, come già detto, il se richiede il raddoppiamento della consonante che segue: semmai, seppure, sennò, sennonché ecc.
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