Declinare...
Probabilmente non tutti saranno d'accordo su quanto stiamo per scrivere (ogni giudizio, ovviamente, è soggettivo). Nel nostro lessico c'è un verbo che sa troppo di burocrazia e andrebbe, a nostro modo di vedere, sostituito con altri più consoni. Il verbo incriminato è declinare.
Non dimentichiamo che l'accezione primaria del suddetto verbo è volgere, tendere gradatamente al basso derivando dal latino chinare (inclinare): la montagna declina verso la pianura. Adoperarlo nel senso di rendere noto o di respingere ci sembra, per l'appunto, un abuso linguistico.
Spesso, anzi sempre, si sente dire o si legge declinò le generalità (le rese note); la direzione declina ogni responsabilità; Mario ha declinato l'invito.
Non è meglio dire respinge ogni responsabilità; dette (o riferì) le generalità e ha rifiutato, non ha accettato l'invito?
Declinare, insomma, è un verbo che, a nostro avviso, meno si usa nelle accezioni incriminate meglio è per il bene della lingua di Dante.
Capace
L'aggettivo capace, nell'accezione di essere in grado, quando è seguito da un verbo di modo infinito può reggere, indifferentemente, le preposizioni di e a.
In uno scritto formale, però, è consigliabile la preposizione di: neanche in quell'occasione sei stato capace di reagire. La preposizione a, infatti, è di uso prettamente colloquiale o regionale.
Si adopererà tassativamente la preposizione di quando l'aggettivo in oggetto è seguito da un complemento di specificazione: Giovanni è capace di atti inconsulti.
Sottosopra o sotto sopra
«Pregiatissimo dr Raso,
un dubbio atroce mi assilla e nessun vocabolario, in mio possesso, mi è stato di aiuto. La locuzione sottosopra si può scrivere in due parole (sotto sopra)?
Mio figlio, in un componimento in classe, ha usato la grafia scissa ed è stato redarguito dall'insegnante perché, a suo dire, questa locuzione avverbiale deve essere univerbata. Che lei sappia, è proprio così? Spero che la sua risposta mi
sia di conforto.
Grazie in anticipo e un cordiale saluto.
Oliviero B.
Prato»
Gentile Oliviero, il DOP e tutti i ocabolari, mi sembra, concordano: sottosopra si scrive in grafia unita.
I linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, però, nel loro volumetto Ciliegie o ciliege? ammettono entrambe le grafie: sottosopra e sotto sopra.
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