Restare col culo per terra
Questa locuzione — dal sapore un po' volgare — è conosciuta, in senso metaforico, da quanti hanno subito, purtroppo, un tracollo finanziario, un fallimento.
Nel Medio Evo i falliti e tutti coloro che rifiutavano un'eredità passiva venivano condannati a una singolare pena: dovevano farsi battere il sedere sopra una lastra di pietra, nel centro di una piazza.
L'attoso
«Pregiatissimo dott. Raso,
sono un suo fan dai tempi dei tempi perché scrutando il suo sito c'è sempre da apprendere qualcosa in campo linguistico. Le scrivo perché leggendo un vecchio libro mi sono imbattuto in un termine che non avevo mai sentito; ho consultato tutti i vocabolari in mio possesso (anche quelli in rete) e non ho trovato traccia.
Il vocabolo in questione è attoso. Le riporto la frase con il termine "incriminato": «... quando sarai al cospetto del barone non comportarti in modo attoso...». Può dirmi cosa significa, esattamente?
Grazie di cuore.
Un cordiale saluto.
Severino A.
Rovigo»
Gentile Severino, il vocabolo non è attestato nei vocabolari perché è stato relegato nella soffitta della lingua. Un tempo si adoperava per indicare una persona leziosa, dai modi bambineschi.
Veda qui e qui.
Toujours perdrix! (Sempre pernici!)
I lettori che ci onorano della fiducia e ci seguono con assiduità ci perdoneranno — siamo sicuri — se in un sito che si occupa del corretto uso della lingua italiana tratteremo una locuzione barbara (nella fattispecie francese).
Come! — griderà qualcuno — costui ha sempre lanciato anatemi contro coloro che usano i barbarismi e adesso ce ne propina uno!
Tranquilli, amici, non rinneghiamo le idee che abbiamo sempre professato: siamo e resteremo contro i barbarismi (che inquinano la lingua); questo, però, è particolare in quanto è entrato di prepotenza nel nostro idioma ed è adoperato a ogni piè sospinto con il significato di sempre la stessa minestra (questo sì, italianissimo e... conosciutissimo). Si adopera questo modo di dire, dunque, quando si vuol mettere in evidenza il fatto che anche il meglio (di qualcosa), a lungo andare, viene a noia.
La locuzione, per la verità, si usa soprattutto come rimprovero ironico nei confronti di colui che, pur vivendo agiatamente, trova sempre il modo di lamentarsi.
Un aneddoto su Enrico IV di Francia spiega l'origine del modo di dire. Vediamo. Il confessore personale del sovrano rimproverava al re frequenti scappatelle extraconiugali. Quest'ultimo, stanco dei continui rimproveri, fece servire a tavola — per diversi giorni — sempre pernici finché al servo di Dio, ormai stanco del pur prelibato piatto, non scappò di bocca quel toujours perdrix! (sempre pernici!), al quale il sovrano replicò con un elegantissimo e malizioso toujours reine (e per me... sempre regina).
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