Mai

Mai è un avverbio di tempo con due accezioni distinte: qualche volta (una volta) e nessuna volta.
Quando sta per una volta non richiede la negazione non: dicesse mai (una volta) la verità.

Deve essere necessariamente preceduto dalla negazione (non) quando vale nessuna volta: non l'ho mai incontrato; nell'uso corrente si tende a omettere il non: mai incontrato, meglio non l'ho mai incontrato. 09-02-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Invece

Due parole, due, sull'avverbio invece, che si può scrivere in grafia analitica (in vece) e in grafia univerbata (invece), naturalmente non a caso.

In grafia scissa quando l'avverbio in questione assume il significato di in luogo di, al posto di: alla cerimonia era presente l'assessore alla cultura in vece (al posto) del sindaco.

In grafia univerbata se l'avverbio ha il significato di al contrario, all'opposto e simili: sembrava un galantuomo, invece si è rivelato un mascalzone.

Nell'uso corrente è spesso rafforzato dalle congiunzioni ma o mentre: ha detto di essere uscito, mentre invece è rimasto tutto il giorno chiuso in casa. È un uso prettamente familiare che — in buona lingua italiana — è meglio evitare.

08-02-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink


Anùria e anurìa

Si presti attenzione a questi due sostantivi perché non sono sinonimi ma cambiano di significato a seconda dell'accentazione.

Quando l'accento cade sulla u il termine indica un arresto della secrezione urinaria: quel paziente è affetto da anuria; se, invece, l'accento cade sulla i il vocabolo designa la mancanza di coda in un animale.

05-02-2021 — Autore: Fausto Raso — permalink