Avverbi male adoperati

Spulciando qua e là, tra le varie pubblicazioni, abbiamo notato che molto spesso gli avverbi vengono adoperati malamente.
Prima di addentrarci nel particolare riteniamo sia il caso di ricordare la funzione dell'avverbio (dal latino ad verbum, 'presso il verbo') che — come recitano le grammatiche — è quella parte invariabile del discorso che, posta vicino al verbo o a un aggettivo (o a un altro avverbio, ndr) lo modifica, vale a dire vi annette un'idea secondaria di modo, di tempo, di luogo ecc.
E veniamo agli avverbi usati in malo modo, o mal formati (in parentesi quelli corretti). «I due amici stavano conversando allegramente, mentre furono interrotti da un forte boato (in quel mentre; mentre è una congiunzione non può, quindi, svolgere le funzioni di avverbio)»; «Per fortuna che (fortunatamente) all'ultimo momento rinunciarono a imbarcarsi, altrimenti...»; «Il barbone è stato dimesso dall'ospedale, mica era folle (non era mica)»; «Delle volte (a volte) ci pentiamo amaramente di fare del bene»; «Avete fatto il vostro dovere di cittadini? Perfettamente (certamente, sì)»; «Direttore, ci faccia sapere se la nostra relazione l'ha soddisfatta o meno (o no)»; «Il vostro comportamento è stato decisamente (veramente) riprovevole». Sono solo alcuni esempi, ma se ne potrebbero fare a iosa, con il rischio, però, di tediarvi.

19-06-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Avere la ciabatta del Machiavelli

Chi possiede questa ciabatta, naturalmente in senso figurato? Chi è molto astuto e abile in tutto, come se avesse, per l'appunto, la ciabatta appartenuta a Niccolò Machiavelli capace di trasmetterne le doti agli altri.

Facciamo un po' di chiarezza sull'uso corretto di due tempi del modo indicativo dei verbi: passato remoto e trapassato prossimo. Molto spesso, dunque, questi due tempi ci fanno impazzire: quando adoperare l'uno e quando l'altro?
È noto a tutti (o dovrebbe essere noto) che il trapassato prossimo si usa per indicare un fatto accaduto prima di un altro pure accaduto. Per questo c'è il passato remoto; per l'avvenimento anteriore, più che passato, c'è il trapassato prossimo. Conviene rammentare queste cosucce soprattutto quando, nel raccontare un avvenimento, si è indotti a richiamarne un altro che l'ha preceduto.
Vediamo, per maggior chiarezza, qualche esempio in cui i due tempi non sono adoperati correttamente. In parentesi il tempo corretto. «Il povero alpinista fu rinvenuto in fondo al burrone, vicino al fedele cane che con i suoi gemiti richiamò (aveva richiamato) l'attenzione dei soccorritori»; «Gli anziani coniugi tornarono volentieri nella città lagunare che videro (avevano visto), per la prima volta, durante la luna di miele»; «Il barbone portò subito al commissariato, anziché tenerlo per sé, il portafoglio che trovò (aveva trovato) nel parco»;.

18-06-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Levare il vino dai fiaschi

Quest'espressione viene adoperata, ovviamente in senso figurato, quando si invita una persona a fare chiarezza su una questione rimasta in sospeso o a prendere di petto e definitivamente una situazione in modo da concluderla.
Il modo di dire fa riferimento al vino perché la qualità si verifica solo al momento in cui si toglie dal fiasco e si consuma.

15-06-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink