La e, la virgola, pure e anche

Uno degli usi più elementari della virgola è quello di separare tra loro i membri (parole o proposizioni) di un'enumerazione, tranne il penultimo e l'ultimo, che solitamente sono separati da e o da o (secondo i casi, naturalmente). L'uva è un frutto bello, buono, sano e nutriente.
Quando però l'enumerazione è concitata, si ha la virgola anche davanti all'ultimo membro. «La stanchezza quasi sempre scomparve, gli tornò il polso, sentì il sangue scorrer libero e tepido per tutte le vene, sentì crescere la fiducia dei pensieri...» (Manzoni).
Se, invece, si vuol dare maggior risalto a ciascun membro, la virgola è sostituita del tutto dalla congiunzione, che può trovarsi anche davanti al primo membro. Scegli: o la passeggiata lungo il viale o il cinema o la partita; Giovanni è un uomo buono e serio e laborioso.
La congiunzione e diventa ed obbligatoriamente solo dinanzi a parole che cominciano con e: Erano appena partiti ed erano già stanchi. Davanti alle altre vocali è preferibile non mettere la d eufonica: E io; e ora.
Sempre in tema di congiunzioni è utile ricordare che pure segue il termine a cui si riferisce (verremo noi pure), mentre anche lo precede (verremo anche noi).

21-04-2012 — Autore: Fausto Raso