Sposare sotto l'albero fiorito

Chissà quanti amici lettori, inconsapevolmente, hanno messo in pratica questo modo di dire — per la verità poco conosciuto — che significa sposare senza l’approvazione ecclesiastica, vivere in concubinaggio. La locuzione sembra sia nata a Roma, ai tempi della Repubblica Romana del 1798.
Narrano le cronache del tempo che allora i matrimoni si celebravano sotto l’albero della libertà innalzato sulla piazza del Campidoglio dove i promessi sposi, perché la loro unione fosse legalmente valida, dovevano pronunziare alla presenza di un ufficiale dello stato civile la semplice formula: «Questo è mio marito», «Questa è mia moglie».
Da questa usanza è nato, appunto, il modo di dire suddetto, sposare sotto l’albero fiorito, vale a dire convivere senza regolare matrimonio.

15-09-2012 — Autore: Fausto Raso