95. L’aggettivo ora premesso e più sovente posposto al sostantivo (vedi la Parte III) determina il nome in mille svariate maniere specificandone la qualità, la foggia, l’origine, l’appartenenza, il numero, le relazioni ecc. ecc. (vedi Gramm., Parte III, cap. V). È raro per altro nei prosatori, e più ancora nel parlar familiare, l’uso degli aggettivi indicanti materia (Gramm., cap. cit., § 1).

96. Il sol dell’aurea luce eterno fonte. Tasso. – Gli argentei masi dierono (dettero) le copiose vivande. Boccaccio. – Altri in l’orrore Chiuse di ferrea gabbia. Redi. – in luogo de’ quali e de’ simili si adoperano i complementi attributivi con di: d’oro, di argento, di ferro ecc. (Vedi più oltre).

97. Alcuni sostantivi usati come semplice attributo, prendono il senso di aggettivi. Tali sono maestro; p. se. la strada maestra, la trave maestra, la chiave maestra, le penne maestre, con mano maestra; madre, figlia, sorella, p. es. la lingua madre, le lingue sorelle ecc. vergine, p. es. la cera vergine ecc. ed altri.

Frasi con preposizioni
98. Frasi con preposizioni. Invece degli aggettivi o per certe determinazioni, a cui gli aggettivi non basterebbero, si usano altri complementi attributivi che consistono in frasi, composte di un sostantivo (o parola sostantivata) e di una preposizione. Fra i molti e svariati complementi di questo genere, noi ci restringeremo ai più singolari e degni d’esser conosciuti.

Denominazione
99. Il nome d’una cosa si aggiunge alla cosa stessa mediante la prep. di; p. es. il fiore della rosa, il frutto della pesca, la maschera dell’Arlecchino, la virtù della temperanza ecc. Ciò accade specialmente: dopo i nomi geografici città, fortezza, villaggio, castello, regno, impero, repubblica, ducato e altri simili; p. es. la città di Roma, la fortezza di Pizzighettone, il castel dell’Ovo, il regno d’Italia, l’Impero di Francia, il ducato di Milano ecc.;

100. dopo le parole nome, titolo, numero ecc.; p. es. il nome di Paolo, il nome di cristiano, il titolo di marchese, il numero del sei (ma anche il numero sei). Donde si derivasse il nome di Firenze, ci sono varie opinioni. Machiavelli. dopo le parole mese; p. es. il mese di aprile, il mese di giugno ecc.;

101. dopo un nome sostantivo (o aggettivo sostantivato) indicante una qualità spirituale o corporale attribuita ad una persona, quando si vuol porre in maggior rilievo l’idea contenuta nel nome stesso; e per lo più vi si premette un pronome dimostrativo determ. (quello, questo ecc.). Questo diavolo di questa femmina mi si parò dinanzi. Boccaccio. – Quell’animale di Don Rodrigo. Manzoni.



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