Mettere in palio
Alcuni amici lettori ci hanno scritto pregandoci di spiegare l'origine della locuzione "mettere in palio", oggi tanto di moda, visto che tutte le emittenti televisive per aumentare, anzi per catturare un maggior numero di spettatori ricorrono a giochi telefonici che prevedono ricchi premi in palio.
Li accontentiamo subito anche se, ci sembra, questa espressione è stata trattata tempo fa.
Questo modo di dire, che propriamente significa promettere, offrire come premio di una gara, ci è stata tramandata dal nostro Medioevo.
Il palio (pallium, tardo latino, drappo) era un drappo ricamato che in epoca medievale, appunto, si dava in premio al vincitore di una gara.
Con il trascorrere del tempo il termine palio ha assunto, per estensione, il nome della gara stessa e del premio.
Di buzzo buono
Dopo estenuanti trattative e insistenze il ragionier Felici vedeva, finalmente, che i suoi desiderata erano stati rispettati: tutti gli impiegati alle sue dipendenze si erano messi di buzzo buono, vale a dire con impegno, nello svolgimento dei compiti loro affidati e il lavoro arretrato fu smaltito in un batter d'occhio tanto che lo stesso Felici ricevette un encomio solenne da parte dell'amministratore delegato della Società.
Chissà quanti cortesi lettori delle nostre noterelle hanno adoperato e adoperano questo modo di dire, di buzzo buono, appunto, pappagallescamente, senza conoscerne il significato recondito. Quest'espressione, dunque, appartiene agli idiotismi di origine dialettale il cui significato non è molto chiaro. Vediamo, allora, di fare (modestamente)... un po' di chiarezza.
Per buzzo si intende lo stomaco, la pancia, tanto che nella città eterna il mangione viene chiamato buzzone, vale a dire persona che pensa sempre a riempirsi la... pancia. Per la spiegazione del modo di dire, per tanto, potremmo azzardare l'ipotesi di un uso figurato del buzzo: come una persona di bocca buona si siede a tavola e mangia tutto con calma e con impegno, così un'altra persona si mette di buzzo buono, cioè con impegno, con buona volontà, nello svolgimento di una determinata attività.
Anche un solo capello fa la sua ombra
Questo modo di dire — di origine proverbiale e, forse, poco conosciuto — si adopera allorché si vuole mettere in evidenza il fatto che anche le persone apparentemente insignificanti hanno, al contrario, il loro peso e il loro valore.
Si adopera, in particolare, per invitare o ammonire qualcuno a guardarsi dalle persone generalmente tranquille e dall'ira delle persone deboli.
L'espressione è tratta da una sentenza di Publio Siro con la quale invitava i così detti potenti a non sottovalutare nessuno, neanche i nemici più umili.

- Dizionario italiano
- Grammatica italiana
- Verbi Italiani
- Dizionario latino
- Dizionario greco antico
- Dizionario francese
- Dizionario inglese
- Dizionario tedesco
- Dizionario spagnolo
- Dizionario greco moderno
- Dizionario piemontese