Fare un colpo gobbo

Questo modo di dire, pur avendo una sola matrice, ha due significati distinti: mossa astuta e traditrice o mano fortunata nei vari giochi d'azzardo e — questo il significato principe — ottimo successo in campo finanziario di un'operazione che si riteneva desse risultati inferiori al previsto e nata, anche, da un caso fortuito.
La locuzione ci è stata regalata dal linguaggio malavitoso, dove l'espressione indicava un colpo ladresco, molto rischioso, ma particolarmente redditizio.
Da non confondere, a questo proposito, con l'altra espressione dare a uno un colpo gobbo la cui origine non ha nulla che vedere con la precedente. In questa locuzione, infatti, il colpo gobbo che, in senso figurato, indica un'azione che mira a colpire qualcuno in modo improvviso e, spesso, indiretto è l'equivalente di colpo storto lasciatoci in eredità dai duellanti di un tempo.
Storto, nel linguaggio duellesco, era una finta, vale a dire un colpo apparentemente indirizzato in un punto e, poi, improvvisamente, deviato al fine di spiazzare l'avversario. Con significato affine si adopera l'espressione «fare uno scherzo da prete», cioè un qualcosa che non ci si sarebbe mai aspettato e che, quindi, si accetta poco volentieri vista la provenienza.

29-10-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Baldoria

Ma cos'è questa baldoria? Propriamente il termine indica allegrezza, felicità, gioia, ma soprattutto allegria rumorosa.
Il vocabolo proviene dall'antico tedesco bald (ardito, fiero, coraggioso) con il quale si indicava un giovane molto fiero, coraggioso in quanto dentro di sé ardeva. E colui che dentro arde è festoso, allegro, arde come il fuoco che si fa per festeggiare qualche lieto avvenimento.
L'espressione far baldoria, ci fanno sapere le note linguistiche al «Malmantile racquistato» (un poema burlesco) indica, infatti, «un fuoco acceso in occasione di feste».
In senso metaforico, quindi, tutti coloro che fanno baldoria per la ricorrenza di qualche festa non fanno altro che… “accendere un fuoco”.
Dizionario.org - baldoria

26-10-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink


Che scataluffo!

«Ora verrai con me dai signori Bombardini; cerca di comportarti bene — disse Piergiacomo al figlio Rossano — altrimenti quando rientreremo in casa di riempirò di scataluffi, tanti da ricordartene per tutta la vita».

Scataluffo, ecco un altro vocabolo che i lessicografi hanno relegato nella soffitta della lingua. Ed è un vero peccato — a nostro avviso — perché il termine, che significa ceffone, schiaffo, scapaccione e simili è immortalato nel vocabolario degli Accademici della Crusca. Andrebbe rispolverato, dunque, e rimesso a lemma nei vocabolari che si rispettino.

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25-10-2018 — Autore: Fausto Raso — permalink