Fare un blitz
L'origine di quest'espressione, che condanniamo perché barbara, ci è stata richiesta — tramite posta elettronica — da un lettore che non si è firmato. Lo accontentiamo e diamo la parola a Enzo La Stella.
«Nell'autunno del 1939 e nelle stagioni seguenti, il mondo intero rimase sgomento e affascinato dalla rapidità con cui le divisioni corazzate tedesche (le famose Panzerdivisionen) penetravano in Polonia e, poi, in Belgio, in Olanda, nei Balcani, in Russia.
Fu in quegli anni che tutti impararono il significato di Blitzkrieg o guerra lampo. Oggi, lascito di quegli anni lontani, è rimasto il blitz (nome tedesco, dunque, non inglese come moltissmi erroneamente ritengono, ndr), scritto con la minuscola e usato per indicare le fulminee operazioni di polizia contro il terrorismo, la mafia, il traffico di stupefacenti.
Se questo prestito tedesco ci dà fastidio, possiamo consolarci col pensiero che Panzer deriva dal nostro panciera, anticamente parte dell'armatura che proteggeva il ventre dei cavalieri».
Il pesce d'aprile
Fino al XVI secolo, in Francia, il primo giorno dell'anno era il 25 marzo. I festeggiamenti culminavano il 1° aprile con banchetti e scambi di doni. Nel 1564 re Carlo IX decise di adottare il calendario gregoriano, e di spostare il capodanno al 1° gennaio.
Ma alcuni sudditi non accettarono il cambiamento. Ben presto i loro concittadini iniziarono a sbeffeggiare l'usanza e ogni anno, in occasione del I aprile, inviavano ai tradizionalisti regali burla o li invitavano a feste fantasma.
Pesci. Poiché in quel periodo dell'anno il Sole abbandona il segno zodiacale dei pesci, le vittime degli scherzi furono chiamate pesci d'aprile.
(da http://www.ilsapientino.com)
Concordare...
Due parole due, sul verbo concordare perché, a nostro modesto avviso, molto spesso non è adoperato correttamente. Questo verbo, dunque, può essere tanto transitivo quanto intransitivo.
Nel primo caso ha i significati di: stabilire una cosa di comune intesa e riuscire a mettere d'accordo persone che sono tra loro in dissidio o in urto, quindi comporre divergenze, superare contrasti e simili: Dopo lunghe trattative le varie fazioni hanno concordato un periodo di tregua; Giovanni e Mario hanno finalmente concordato un comune piano d'azione.
Nel secondo caso assume il significato di coincidere: le tue idee concordano, vale a dire coincidono con le mie. In questo esempio il verbo concordare è costruito in modo corretto con la preposizione con. Quando, però, il predetto verbo sta per convenire, essere d'accordo si deve costruire con la preposizione (semplice o articolata) su: concordo con te su quanto hai detto, sono, cioè, d'accordo con te sulle tue idee.
Si è d'accordo (si concorda), insomma, su una cosa, non con una cosa, come ci capita di leggere sulla stampa e di sentire nelle varie radiotelevisioni. Quest'ultima preposizione si adopera esclusivamente con le persone: concordo con Luigi su quanto ha esposto. Dimenticavamo. A proposito di coincidere, nei tempi composti prende l'ausiliare avere, non essere: il mio arrivo ha coinciso con la tua partenza.

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